Scarpe da running migliori: come sceglierle?

Devo essere sincera: non esistono le scarpe da running perfette.

Quando si tratta di correre, entrano in gioco una serie di fattori:

  • la tua biomeccanica
  • il tuo peso
  • la superficie su cui corri
  • la forma dei tuoi piedi 

Cosa significa tutto questo?

In pratica che nessuna scarpa è adatta ad ogni tipo di runner.

Una delle cose che ho notato nel corso dei tanti miei anni di corsa è che, più si diventa esperti, più si comprende come piccoli dettagli possono fare la differenza.

Ecco, quindi, che sono qui proprio per darti i consigli giusti per far si che tu possa capire in maniera, anche autonoma, quale modello di scarpe da running si sposa al meglio con le tue necessità.

Avere un buon paio di scarpe da running è il primo passo per fare davvero sul serio, senza contare che, non averle, ti potrebbe costare infortuni, infiammazioni ed episodi poco piacevoli.

Ma bando alle ciance ed andiamo dritti al sodo.

Scarpe da running: le caratteristiche più importanti

Se posso essere sincera fin da subito, è inutile spendere fior fior di quattrini per cardiofrequenzimetri, smartwatch, magliette tecniche se poi ai piedi hai scarpe poco adatte alla corsa.

Il piede, e le caviglie, sono le parti del corpo più sollecitate durante ogni tuo passo e, proprio per questo, vanno protette nel migliore dei modi.

Come già ti ho accennato, le scarpe da running che utilizza il tuo compagno di corse potrebbero non essere adatte al 100% anche a te.

E questo cosa significa? Che non puoi ascoltare i suoi consigli quando ti dice che quel modello sono le migliori al mondo?

Certo che no. Significa solo che devi prestare un pò più di attenzione quando è il momento di decidere quale modello acquistare.

Molte sono le cose da tenere in considerazione e, il mio obiettivo è quello di darti tutte le nozioni necessarie affinché tu possa fare una scelta ben ponderata ed azzeccata.

Ma basta parole, andiamo di corsa a scoprire di più.

Scarpe da running: l’appoggio del piede

La prima cosa che devi conoscere quando acquisti un paio di scarpe è sicuramente l’appoggio del tuo piede.

Hai due modi per capire quale sia il tuo appoggio:

  • recarti da uno specialista il quale ti effettuerà i diversi test e farà le valutazioni finali
  • fare il test del bagnato casalingo. In pratica, devi bagnarti i piedi ed appoggiarli su una superficie piana scura. In questo modo potrai vedere l’impronta del tuo piede e capire quale parte della tua pianta appoggia per prima sul terreno

Detto questo, vediamo insieme, quali possono essere i diversi appoggi:

  • Appoggio neutro. Un piede neutro è la struttura del piede più desiderabile. Questo tipo di piede, infatti, ti garantisce sia la stabilità che l’assorbimento degli urti come è auspicabile.
  • Appoggio da pronatore. Il pratica il piede rotola verso l’interno e si appiattisce quando si carica il peso. Come puoi ben capire, il tutto mette a dura prova le strutture interne del piede. Se hai questo tipo di appoggio, solitamente, tendi a consumare il lato interno delle scarpe.
  • Appoggio da supinatore. In questo caso, il piede, rotola verso l’esterno e tende ad essere più rigido. Il peso poggia quindi sulla parte esterna del piede e si ha quindi un minore assorbimento degli urti.

Molti modelli di scarpe da running, tra le loro caratteristiche, spesso hanno anche ben specificato per quale tipo di appoggio sono state progettate.

Scarpe da running: la parte posteriore

Spesso sottovalutate, c’è poi la parte posteriore della scarpa, ovvero la parte che va a coprire e proteggere la parte posteriore della caviglia.

Importante è osservare il materiale della parte superiore dell’apertura della scarpa che mantiene il tallone in posizione.

Alcune scarpe usano un’imbottitura spessa, mentre altre si affidano maggiormente alla forma senza creare una protezione troppo importante.

Altra cosa a cui devi fare attenzione è se il tallone scivola.

Un movimento oscillante involontario ti porterebbe ad una corsa del tutto sbagliata tecnicamente, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Importate, poi, anche come l’imbottitura interagisce con le ossa sul lato delle caviglie e se la curva va ad irritare il Tendine d’Achille (grande nemico di ogni runner).

Dico questo perchè, io stessa, mi sono ritrovata nella situazione di non aver dato peso a questa parte della scarpa da running, pentendomene amaramente.

Scarpe da running: il drop

Prima di tutto capiamo cos’è il drop.

Altro non è che la differenza di altezza tra il tacco e la punta della scarpa.

Il drop va da un 0 mm ad un massimo, circa, di 12 mm.

Quando il drop è 0 si parla di una scarpa minimal o natural, in quanto è praticamente nulla e quindi non modifica assolutamente l’appoggio del piede.

Esatto, hai capito proprio bene. Il drop può modificare il tuo appoggio.

Più il drop è basso più il polpaccio tenderà a lavorare, e quindi maggiormente sarai propenso ad appoggiare di avampiede.

Non ci credi?

Prova a correre a piedi nudi? Vedi come il tuo cervello dice al tuo piede di non appoggiare il tallone? Questo perchè non ti farebbe affatto bene.

Questo cosa ti fa capire? Che la giusta altezza di drop dipende da alcuni fattori personali:

  • tipo di appoggio
  • peso
  • livello di forma fisica

Un runner amatoriale, o comunque poco allenato, avrà bisogno di un drop alto per ammortizzare al meglio l’appoggio che sarà maggiormente di tallone.

Un runner ben allenato ed esperto, quasi sicuramente, appoggerà di avampiede, quindi, avrà bisogno di un drop basso.

Scarpe da running: la tipologia

Dopo aver parlato di drop non possiamo proprio non affrontare anche la diversificazione delle diverse tipologie delle scarpe da running.

Se guardandole ti sembrano quasi tutte uguali tra di loro, beh ti stai sbagliando di grosso.

In commercio puoi trovare:

  • A0. Le più leggere in assoluto. Hanno un peso di circa 200-300 grammi al massimo e ben si adattano a te se effettui lavori e ripetute veloci.
  • A1. Altra tipologie super leggera visto che un peso che si aggira attorno i 250 grammi. Perfetta per un runner che ha una tecnica perfetta e già un bel pò di esperienza alle spalle. Attenzione però, perchè è ben indicata solo per brevi distanze ed andature veloci.
  • A2. Qui l’ammortizzamento comincia già a crescere un pò ed ecco che il peso si aggira sui 300 grammi. Quindi sempre abbastanza leggera. È indicata per un runner già esperto e con un peso corporeo non troppo elevato.
  • A3. Si va dai 300 ai 400 grammi e sono tra le più versatili in quanto hanno un ammortizzamento che ben si sposa con le caratteristiche generali di ogni runner. Il peso ideale non deve superare gli 80 kg e diciamo che, se fai gare agonistiche è meglio optare per una scarpa un pò più tecnica di questa.
  • A4. L’ideale per chi ha un peso corporeo importante, anche superiore agli 80 kg in quanto ha un ammortizzamento ottimo. Si sposa perfettamente con te se sei un principiante alle prese con i tuoi primi km ed allenamenti.
  • A5. Sono, in pratica, delle scarpe adatte per il trail running. Leggere, ben stabilizzate e con una suola adatta a suoli non perfettamente lineari.
  • A6. Ecco ora le scarpe più ammortizzate in commercio che si sposano perfettamente con chi vede la corsa come una cosa da fare ogni tanto quando si ha tempo. Te la sconsiglio altamente se vuoi fare della corsa la tua passione.
  • A7. Queste sono in assoluto tra le mie preferite: le scarpe chiodate. Ovviamente sono indicate solamente per la corsa in pista. Ancora ricordo il mio primo modello in assoluto. Avevo 13 anni, erano bianche e rosse ed io le amavo con tutto il mio cuore.

Scegli la tipologia a seconda del tuo livello di pratica e caratteristiche personali.

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